Una forza silenziosa e tenace, un sentimento tanto misterioso quanto necessario che mi accompagna lungo il cammino.

E’ fede. Fiducia radicale in me stessa, negli altri e in ciò che non vedo. Credo in qualcosa che non esiste ancora, ma che percepisco possibile. Non ho certezze e mi tengo stretta ad un appiglio invisibile, ad un’intuizione profonda che non elimina le tempeste, ma che è fonte di un’energia che mi spinge in avanti. Una visione dell’immaginabile, un sogno intravisto motore di trasformazione: non è passiva attesa, ma desiderio attivo. Rompo un’abitudine verso un’idea migliore, che nasce da una scintilla di speranza.

Leggera, imprevedibile, difficile da afferrare, come una farfalla, è capace di portare bellezza anche nei luoghi più aridi. Dal dolore, dalla fatica, dall’attesa avviene una metamorfosi che non controllo.

La fede nell’impercettibile è un divenire che vive di leggerezza e di trasformazione: un invito ad un cuore aperto.

Non chiede prove, né garanzie. Non si lascia costringere, eppure accompagna. Sfugge se la stringo e si posa leggera se so accoglierla. Non fa mai rumore, ma respira lieve e mi indica la possibilità dell’impossibile.