Non tra luci artificiali di bar alla moda, non tra cocktail colorati e musica assordante: lontano dal consueto, smettendo di cercare ciò che distrae e seguendo ciò che unisce, accade un miracolo che va oltre il semplice ritrovarsi.

E’ così per pochi amici legati da affinità e ricordi e da un’intima e sincera voglia di riscoprire il senso autentico dell’incontro.

Individuato un luogo diverso, un bosco che abbraccia quietamente una spiaggia isolata, lontano dalla frenesia, dal rumore e dai riflessi ingannevoli delle vetrine. Un appuntamento quasi al tramonto. L’aria intrisa di attesa, di sacro silenzio e gli alberi già sanno ciò che sta per accadere...

Visi sereni, occhi che brillano di una luce che nasce solo quando ci si sente visti davvero, ascoltati, accolti. Nessuno ha bisogno di apparire diverso da ciò che è. Niente filtri, né maschere: solo mani tese a sorreggere, cuori aperti a ricevere. Le parole arrivano piano, come sussurri, da letture scelte con cura: brani guida che parlano di crescita, di amore e di perdono. A turno, ogni frase dona una carezza all’intero gruppo.

Il cielo regala il “momento perfetto”: padre Sole arancio intenso da sembrare dipinto, si allinea con madre Luna piena, pallida e immobile. E lì, sulla retta invisibile che unisce i due astri, ci siamo noi. Piccoli puntini, quasi nulla, colmi di una grandezza che solo la comunione col Tutto risveglia. Il profumo salmastro di sua Maestà riempie i polmoni, canta in noi, respirandoci dentro: un solo corpo, un solo spirito.

La bellezza del momento è tale che anche le dissonanze di un commento fuori luogo o di una battuta stonata sembrano parte di un disegno più ampio. La Vita con la sua saggezza sa, non commette errori. Ha un senso anche ciò che disturba: richiama alla presenza, alla pazienza, all’accoglienza. Tutto è lezione e dono.

Gli occhi si aprono, un buio è sceso laconico e avvolgente, ma non c’è solitudine. Il bosco ringrazia per il rispetto e illumina con miliardi di lucciole. Un firmamento in Terra, una via lattea pulsante tra i rami e i piedi. Uno spettacolo ipnotizzante che accende qualcosa dentro.

Pianti senza vergogna. Lacrime piene di gratitudine, di gioia e di consapevolezza.

L’unione che nasce dal silenzio, dall’ascolto e dalla condivisione profonda illumina anche le notti più oscure.

E in un angolo remoto del mondo, è varcata la soglia invisibile tra l’umano e il divino.

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