Nastri delicatissimi, disposti a spirale, formano matasse trasparenti bianco-giallastre che risaltano sulla scura roccia, in punti riparati e ombrosi.

A deporli sul fondale è un animale dall’inconfondibile mantello, che risalta anch’essa tra tutte le altre creature presenti nell’ambiente marino. Piatto, dalla forma ovale, striscia lentamente un corpo color latte con numerose macchie di varie forme e dimensioni di colore marrone, delineate da un margine più scuro.

Non sorprende il nome comune con cui lo strano esemplare è conosciuto, vacchetta di mare (Peltodoris atromaculata), un mollusco gasteropode dell’ordine dei Nudibranchi, completamente privo di conchiglia, classificato nel sottordine dei Doridini per via delle appendici sensoriali che mostra sul capo, chiamate rinofori, bianche e retrattili. Altra particolarità sono le branchie, tra sei e nove e anch’esse retrattili, che si presentano come un ciuffo biancastro, posto nella parte posteriore del corpo.

Quei nastri lasciati sul fondo contengono le uova della vacchetta: piccolissime, di colore bianco o giallo, vengono deposte in varie riprese, durante il periodo estivo dagli individui adulti, che sono ermafroditi, contemporaneamente sia maschi che femmine. Dalle uova nascono larve dotate di minuscola conchiglia che vanno a far parte del plancton, fin quando, scampate ai tanti predatori, non raggiungono la dimensione giusta per tornare sul fondale e iniziare la vita da adulti, ormai prive della conchiglia. 

Lunghe in media tra i cinque e i sette centimetri, le vacchette, note anche come lumache leopardo, possono raggiungere i dodici centimetri. Durante la crescita aumentano in proporzione anche le dimensioni delle macchie, che per forma rappresentano un elemento caratteristico di ciascun individuo. Durante la fase della deposizione delle uova, che dura per diversi giorni, l’animale perde peso e si rimpiccolisce. Quello, del resto, è il momento culminante del suo ciclo vitale, che dura un anno e si conclude proprio a distanza di qualche settimana dalla riproduzione.

Diffusa in tutto il Mediterraneo, la vacchetta vive tra i 5 e i 50 metri di profondità, prevalentemente sul coralligeno e su sostrato roccioso, ma anche nelle praterie di Posidonia. Dovunque si trovino le sue prede, che sono le spugne. Trascorre, infatti, gran parte della sua vita sopra di esse, a raschiarne la superficie porosa con l’organo preposto, la radula. Il nudibranco è ghiotto di due sole specie di spugne, la Petrosia ficiformis e la Haliclona fulva.