Intervista a Rosario Balestrieri, l’ornitologo che inanella questi piccoli abitanti della spiaggia in Campania, Molise e Calabria per comprendere i loro comportamenti fra Tirreno, Ionio e Adriatico. 

Un filo colorato lega le spiagge, portando con sé nuove speranze per la conservazione del Fratino (Anarhynchus alexandrinus). Grazie a una particolare tecnica di inanellamento con marcature leggibili a distanza, è possibile svelare i segreti di questi piccoli abitanti dei litorali.

Abbiamo incontrato Rosario Balestrieri, ornitologo della Stazione Zoologica "Anton Dohrn" CRIMAC, per fare il punto sulle iniziative in corso in Campania e Molise e sulle prospettive future, con un occhio anche alla Calabria, dove l'inanellamento dei Fratini è in fase di avvio.

L'inanellamento con marcature leggibili sembra essere una svolta importante per il monitoraggio dei Fratini. Ci può raccontare come si sta sviluppando questa attività in Campania e Molise?

Certamente. In entrambe le regioni il monitoraggio viene portato avanti già da molto tempo e l'introduzione di questi anelli colorati rappresenta un importante strumento per approfondire le informazioni stratificate negli anni. Per la prima volta, possiamo seguire la vita dei singoli individui, studiando la loro sopravvivenza, la fedeltà di coppia e, soprattutto, i loro spostamenti al di fuori della stagione riproduttiva. Questo ci offre informazioni preziose sui siti di svernamento, sulle rotte migratorie e sull’interconnessione fra le varie popolazioni lungo la sottile e spesso compromessa linea di costa.

In Campania, grazie all'impegno dell'Associazione ARDEA, si sta portando avanti un lavoro importante dal 2013 con il progetto denominato: “Una spiaggia per il Fratino”. Nel 2024, è stato inanellato il primo Fratino con marcatura leggibile. Si tratta di una femmina, battezzata "Ardea" in omaggio proprio all'associazione che si dedica con passione alla tutela di questa specie nella regione.

Cosa può dirci di questo primo anno di monitoraggio di Ardea?

Questa fratina è stata inanellata a Mondragone, nel Casertano, il 3 giugno del 2024, in fase di nidificazione. Dopo circa una settimana, è stata osservata intenta ad alimentarsi in una vicina foce, mostrandoci così che una delle sue aree di alimentazione era a circa 700 metri dal nido. A fine ottobre, ci ha rivelato il suo sito di svernamento a Torre Flavia, vicino Roma, a circa 200 chilometri da quello di nidificazione e stranamente a nord, in controtendenza rispetto alla consueta migrazione a sud per la stagione invernale. Il 23 marzo è stata fotografata nuovamente a Mondragone, intenta a mettere ancora su famiglia.  

La fratina Ardea, che questa primavera è tornata sulla stessa spiaggia campana a nidificare, rappresenta un messaggio di speranza per una regione dove, purtroppo, la popolazione di Fratini sta vivendo una fase di calo demografico preoccupante, a causa di diverse criticità legate alla gestione delle spiagge e a fenomeni di illegalità come spesso denunciato dal responsabile del monitoraggio Marcello Giannotti.

 

In Molise, invece, avete scelto di dare nomi molto significativi ai primi Fratini inanellati

In Molise, dove l’inanellamento si innesta sinergicamente nel lavoro di monitoraggio portato avanti dal Gruppo Molisano Studi Ornitologici e dall'associazione Ambiente Basso Molise, abbiamo voluto onorare figure storiche della scienza e della tutela ambientale, sottolineando l'importanza della conoscenza e dell'impegno per la conservazione. Credo che dare un "nome" a questi uccelli, anche se simbolicamente, aiuti a creare un legame emotivo e a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla loro importanza.

Torre flavia 22 10 24 Emanuele Guido Condello

I dati raccolti finora in Molise hanno già dato qualche risultato interessante, cosa se ne può dedurre?

Il caso di "Charles", inanellato da pulcino nelle Marche e ritrovato nidificante in Molise l'anno successivo, dimostra l'importanza di queste marcature per comprendere la dispersione giovanile e la connettività tra diverse aree di nidificazione. Ogni avvistamento di un Fratino inanellato è una tessera di un puzzle molto più grande che stiamo cercando di compilare per capire appieno la loro ecologia.

E per quanto riguarda la Calabria? Sappiamo che il Fratino è presente anche lì. Ci sono progetti di inanellamento in vista?

La Calabria rappresenta un'area importante per la presenza del Fratino, con un potenziale significativo. Al momento, le attività di inanellamento con marcature leggibili a distanza non sono ancora partite, ma tutto è pronto affinché questo avvenga presto, grazie al monitoraggio dei nidi della LIPU Calabria e alla collaborazione dell’inanellatore riconosciuto dall’ISPRA Mario Pucci. Spero vivamente che le marcature prendano il volo anche in questa regione, per poter così avere un quadro più completo dei movimenti e dei comportamenti di questa specie lungo tutte le coste del basso Tirreno e dello Ionio.

Fratina ARDEA una settimana dopo R Balestrieri

Quali sono le maggiori sfide che il Fratino affronta in queste regioni e come l'inanellamento può contribuire a superarle?

Le sfide sono molteplici e spesso legate all'impatto delle attività umane sulle spiagge: urbanizzazione, gestione turistica intensiva, pulizia meccanizzata degli arenili, disturbo diretto ai nidi. L'inanellamento, fornendoci dati precisi sulla sopravvivenza, sulla fedeltà ai siti e sulle rotte migratorie, ci aiuta a identificare le aree più critiche e a proporre misure di gestione più efficaci, basate su evidenze scientifiche. Inoltre, come dicevamo, le storie dei singoli individui inanellati possono essere un potente strumento di sensibilizzazione per il pubblico e per le istituzioni.

Il progetto d’Inanellamento del Fratino è previsto e coordinato da ISPRA e suggerisco a chiunque voglia approfondire questo bel documentario: https://youtu.be/nfKl3j-4C1s?si=a9P-NWhWZeea7YeA

photo©Emanuele Guido Condello